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Nisus Writer Pro è un traditore

Pubblicato il 21 . 11 . 2012

Dopo avere riposto grandi speranze in Mellel, mi sono allontanato da questo programma, per via di un funzionamento un po’ rigido e farraginoso. Il mio lavoro sembrava dovere sottostare alle regole del programma: un capovolgimento radicale delle attese, le mie se non altro, ossia che, al contrario, uno strumento faciliti il lavoro ed assecondi le mie esigenze. Dall’entusiasmo al distacco, il percorso è stato registrato per certi aspetti nell’umore delle osservazioni pubblicate su Zeriuno (qui, poi qui e qui). Nel mio approdo ad un altro strumento, Nisus Writer Pro (come Mellel unicamente disponibile per Mac OS X), sono stato più cauto, e dopo averlo usato per un paio d’anni, ne ho valutato i pregi, ma anche i difetti.

Il difetto senza dubbio maggiore è quello più nascosto, ed emerge solo al momento della creazione del PDF. È lì che ho scoperto che i rinvii ad altre pagine, neri, all’interno di Nisus, nel PDF apparivano in blu, come dei collegamenti ipertestuali in HTML (per significare al lettore che i collegamenti sono attivi e possono essere premuti). Preoccupazione lodevole, se non fosse che non a tutti la soluzione conviene, e dopo avere creato numerosi collegamenti incrociati per permettere al lettore di seguire e cogliere la coerenza del ragionamento, la scoperta può essere molto sgradevole. Una via d’uscita per questo comportamento aberrante fortunatamente esiste, anche se non segnalata nel manuale dell’utente.

I passaggi necessari sono pochi, si fanno percorrendo la finestra del documento dall’alto verso il basso, nelle aree inquadrate di verde.

  • Visualizzare il foglio di stile del documento (in alto a sinistra, terzo bottone da sinistra).
  • Premere sulla voce Collegamento PDF - Riferimento incrociato
  • Selezionare il testo di esempio Sopra la panca la capra campa
  • Usare la combinazione control clic
  • Selezionare dal menù contestuale la voce Font e poi Mostra colori testo

A questo punto il più è fatto: resta solo da spostare verso il fondo il cursore della finestra che si apre, per ottenere un banale ed anonimo nero.

Semplice, eppure la funzione resta un aspetto problematico per Nisus Writer Pro, fondato (come quasi tutti gli altri programmi di videoscrittura) sul fatto che ciò che appare allo schermo è il risultato definitivo. Sintetizzato nell’acronimo inglese WYSIWYG, questo principio si avvicina alla definizione che ne dà Nonciclopedia, parodica, ma non troppo, come in numerosi altri casi.