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In pigiama (bianco a pois rossi)

Pubblicato il 09 . 09 . 2011

Io credo nel libero arbitrio. Mi sembra una premessa importante, e che sia importante esplicitarla: qualche anno fa, per esempio, è bastato chiarire questa mia posizione per spiegare le divergenze d’opinione con uno studente di filosofia, attaccato ad una visione deterministica dell’esistenza, e mettere fine ad un dibattito che avanzava da una decina di minuti. Chi di noi due avesse ragione non so: attendo con serenità di scoprire la risposta, se risposta v’è.

Eppure, data una convinzione, ogni giorno il bias di conferma ci offre la possibilità di rafforzarla. Queste righe, per esempio: pensavo che ogni mia velleità del genere fosse stata sepolta insieme al mio primo blog, che tenni in vita solo qualche giorno, il tempo di modificare l’interfaccia grafica per renderla, ad ogni intervento, ancora più essenziale ed epurata, ma senza mai scrivere nulla. Pensavo, e poi in qualche giorno soltanto, diversi scambi mi hanno spinto a ripensarci, ed a far nascere Zeriuno1.

Ecco perché, per esempio, credo nel libero arbitrio: l’interazione, i contatti e le discussioni possono spingere il corso degli eventi su strade impreviste. Io ho visto cose che voi umani di certo potete immaginare, se non ricordare. Tra le tante: una violetta che trova spazio tra l’asfalto ed il marciapiedi, e lì fiorisce. Non è quello il suo posto, eppure il vento, il sole e l’acqua, un seme ed un po’ di spazio libero, possono aiutare l’imprevisto a prodursi.

Di nuovo queste righe, per esempio: dopo avere registrato il dominio, mesi fa, destinai il blog ad un letargo estivo per dedicarmi ad altri più pressanti impegni. Credevo che poi avrei, con calma ed attenzione, scritto la presentazione, definito l’aspetto grafico, messo a fuoco gli strumenti di cui servirmi, per poi, infine, scrivere un primo articolo. Non è stato così: ancora una volta l’imprevisto si è prodotto e mentre scrivo quest’articolo le altre incombenze previste sono solo in mente mei; senza avere affrontato la toeletta mattutina il blog esce di casa ancora in pigiama, spero sarete tolleranti.

Perché dunque, invece che in abiti consoni, Zeriuno si presenta così di fretta, con questi calzoni bianchi a pois rossi (scegliete pure un’altra fantasia, se questa non vi aggrada)?

Perché, la tenuta non ostante, mi è parso che il momento fosse quello giusto: ieri, Mercoledì 7 Settembre 2011, infatti, è stato presentato il nuovo pacchetto promozionale di MacUpdate. Un’ottima occasione per presentare questo blog, innanzi tutto: portare tutti quelli che lo vorranno, su strade impreviste, grazie a discussioni, contatti, interazione. Strade che, secondo i miei piani, dovrebbero esplorare la vasta regione della cultura e della storia dell’arte, a cavallo di mezzi informatici.

È pacifico che il computer ha cambiato il mondo e le nostre vite e che internet ha nuovamente rimescolato le carte. La domanda è piuttosto: gli storici dell’arte hanno preso atto della situazione, usiamo gli strumenti adatti ai nostri obiettivi? Risponderò per me e, candidamente, con due no: “No. Però ci provo!”.

Questo blog nasce appunto per provare, con più paia di piedi se vorrete unirvi a me, a percorrere nuove strade, principalmente informatiche: cominciamo!

Strumenti per scrivere

Interrogarsi sugli strumenti significa, anche, riflettere sulle applicazioni che usiamo, chiedendosi se sono le migliori per i nostri scopi. Il mio computer, oggi, è un Mac (ieri è stato altro e domani si vedrà), e da qualche tempo sono giunto alla conclusione che non utilizzo i migliori strumenti. Per la scrittura, per esempio: insofferente a Word, scelgo Pages per i miei scritti accademici. Da qualche tempo, però mi sono convinto che Mellel sarebbe molto più utile ai miei scopi.

I racconti di chi ha scelto questo programma e ne è soddisfatto sono come le affabulazioni sulla terra della cuccagna, agli occhi di molti. A me capita spesso di parlare dell’argomento A in un punto del mio testo e di evocarlo rapidamente in altri passaggi e spesso avevo pensato che sarebbe stato utile potere segnalare a che pagina esattamente veniva discusso l’argomento A. Non è, però, qualcosa che si possa realizzare a mano, cambiando e controllando il numero di pagina di continuo, ma che dovrebbe gestire il programma di scrittura. Mellel lo fa.

L’ordine delle illustrazioni di un testo può cambiare all’ultimo minuto: Mellel modifica in conseguenza i numeri cardinali delle illustrazioni. Un sommario? con due clic (sono gli ultimi trenta secondi del video)!

Non mi dilungo, anche perché uso Mellel da pochi giorni, e senza avere fatto ancora molti sforzi per capire come sfruttarlo al meglio. In effetti, per potere usare uno strumento è necessario scoprire come farlo, e questo rischia di essere un impegno direttamente proporzionale alla potenza dello strumento in questione. In questo caso si può contare su un manuale, delle guide (sotto al formulario), un forum ed una e due introduzioni guidate 1, 2: non so che ne pensiate voi, ma a me non sembra una sfida epica, come bere il mar Ligure!

Bookends è il degno compare di Mellel, parrebbe: ancora non lo conosco. Gode di ottima reputazione, gestisce i riferimenti bibliografici e si integra molto bene con vari editor di testo, tra cui, appunto, il “compare”.

Mellel (gli aggiornamenti sono gratuiti a vita) ha un costo contenuto, e proprio ora è in corso una promozione che festeggia l’uscita della versione 2.9: una licenza universitaria (per studenti o professori), costa 19 Dollari statunitensi. Bookends, che da solo, di Dollari, ne costa 99, può essere acquistato in coppia con Mellel per 109 Dollari (entrambe le applicazioni) o 89 per gli studenti. Il pacchetto offerto da MacUpdate, invece, costa 49 Dollari ed offre altri programmi, tra cui Data Rescue (99 Dollari, da solo), per il recupero di dati da dischi danneggiati. L’offerta è molto conveniente: se volete saperne di più, Maurizio Natali, che ha recensito diversi di questi programmi, ha segnalato il suo parere (che, usando il computer con altri obiettivi, diversamente giudica Mellel), e MacUpdate, ovviamente, presenta tutto sulla pagina iniziale di MUPromo.

Mi spiace iniziare parlando di qualcosa che riguarda solamente gli utenti Mac: cercherò di non farlo sempre, ma rischia di capitare altre volte.


I meriti, se ve ne sono, vanno divisi, anche, tra David Bosman, Vincent Carlino e Anthony Nelzin. ↩ </div>