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Adattarsi a diverse norme redazionali

Pubblicato il 22 . 11 . 2011

Io non ho la televisione in casa, per cui no, rispondo preventivamente, non ho appena visto Marzullo (e no, non è mio vicino di casa, per cui non l’ho visto fuori dalla televisione).Ciò non ostante avevo voglia di farmi una domanda, e provare a rispondermi da solo: ve ne faccio partecipi.

Tempo fa ho sentito di un programma di scrittura che gestisce le note in modo da poter applicare a scelta le norme redazionali, diverse, della rivista A oppure B. Ti dice nulla?

Sì e no, ma prima di vedere, una premessa: per note non faccio riferimento ad un elemento tipografico della pagina, ma ai riferimenti bibliografici (che sono indispensabili ad un qualsiasi discorso scientifico; uno spunto sulle note).

No

Non saprei dare un nome a questo programma, e, a meno che non si tratti di Word, che offre uno strumento per gestire la bibliografia, non penso esista.

Nel momento in cui si affida la gestione dei riferimenti bibliografici ad un programma esterno, e quindi non quello che si usa per scrivere (diversamente da quel che si chiedeva nella domanda), allora sì, ho dei nomi da fornire: Bookends, per esempio (ne abbiamo già parlato), o Zotero, libero e gratuito, BibTeX (non ho paura di dichiararmi assolutamente incompetente in materia, comunque è ovviamente gratuito, e più che libero direi… brado!), Endnote, Refworks (entrambi citati quando si parlava delle pecche dell’OPAC SBN). Non penso, però, che Mendeley lo faccia (Sergio mi dirà se ho detto una castroneria).

Un riferimento bibliografico, è fatto di ingredienti (nome, cognome, titolo, anno, editore, città, curatore, pagine, rivista, numero, anno, fascicolo, chi più ne ha, più ne metta) e di ricetta (la forma e l’ordine in cui sono citati gli elementi). Dando ad un gestore di riferimenti bibliografici le indicazioni di cui ha bisogno , poi è semplice cambiare dalle norme redazionali A a quelle B: basta dire al programma quale è la ricetta da utilizzare, lo stile bibliografico.

Ho già citato Léo Dumont a proposito di Bookends, torno a farlo, perché ha parlato di come aggiungere uno stile bibliografico a MacTeX (la presenza di TeX indica che si tratta di qualcosa di attinente alla famiglia LaTeX, ma per il resto nulla so), qui. Uno stile bibliografico, talvolta, è stato creato da qualcuno di così generoso, intelligente ed altruista, che lo condivide, qui, per esempio, dove si raccolgono degli stili (propri riviste) per Zotero. Idealmente, addirittura, una rivista potrebbe essere consapevole di quello che vuole, e fornire a chi contribuisce gli strumenti per adattarsi alle richieste: la redazione potrebbe fornire lo stile bibliografico richiesto! Ma temo di stare sognando: esistono casi del genere che voi sappiate?