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Così come l’OPAC SBN e Europeana, anche il sito del Metropolitan Museum of Art si è rinnovato.

Io presi a frequentarlo regolarmente quando la sua prima pagina era dedicata alla una proposta, ogni giorno diversa, di scoprire un’opera, l’opera del giorno.

Met, l’opera del giorno

metmuseum.org, prima pagina del 27 Marzo 2010

Questa era la prima pagina del sito del Met il 27 Marzo 2010, come permette di ricostruire la Wayback Machine dell’Internet Archive

L’iniziative era ottima: proponendo, in maniera imprevedibile, un’opera nuova ogni giorno, il sito aveva sempre qualcosa da offrire al visitatore curioso, e lo spingeva a tornare quotidianamente. Con me funzionava perfettamente. L’imprevedibilità e l’ampia visibilità erano i cardini del funzionamento, e sono proprio questi due principî che il Louvre non ha affatto colto nel realizzare il suo Un jour, une œuvre, un’iniziativa più che risibile e fallimentare, ai miei occhi.

Il Louvre e la sua "Un jour, une œuvre"

Un’anima buona potrebbe anche spiegare al servizio internet del Louvre che il contenuto in flash sarebbe da sostituire con una riga di HTML 5

Se il Metropolitan dava l’impressione ai suoi visitatori virtuali di avere estratto dai depositi un gioiello, e focalizzava l’attenzione sull’opera (non a caso Artwork of the Day), invitando poi a scorrere l’inventario. Il Louvre, invece, fornisce magre immagini inserite in pagine sovraffollate ed accompagna l’opera da un non breve testo di presentazione: utile, ma, a mio avviso, molto male integrato. Se il Metropolitan offriva un rapido sguardo nei depositi, il Louvre fornisce un giro museale, lento e che rischia di essere verboso rispetto alle attese di un visitatore quotidiano, ed un giro che non ha nulla di imprevedibile, perché si basa su una ristretta selezione di opere, già visibile nelle pagine dei vari dipartimenti del museo.

Artwork of the Day funzionava, e se oggi non funziona più è perché, credo nel 2010, il rifacimento del sito ha estromesso l’iniziativa dallo spazio privilegiato della prima pagina ed ha manomesso pure il filo di RSS (ha continuato a funzionare, per qualche tempo, ma in modo manchevole e zoppicante). È stato con questo cambiamento che mi sono reso conto di molte altre risorse che offriva regolarmente il sito, che ho iniziato a seguire la programmazione delle mostre temporanee ed altro: così visibile, l’opera darte quotidiana aveva finito con l’oscurare, ai miei occhi, una gran parte dello spazio internet del Met: anche riuscita, l’iniziativa era difficile da gestire.

Da alcuni mesi non avevo più varcato la soglia del sito del museo, ed è stato con una certa sorpresa che una sera ho visto che era stato rinnovato, ancora, così come i siti di cui parlavamo poco fa. È tornata l’opera del giorno, anche se poco in evidenza, nella sezione del sito consacrata alle collezioni del museo ed è cambiata la grafica. Tuttavia i cambiamenti di livrea, i più vistosi, sono anche quelli meno interessanti: mi concentro sull’aspetto più importante: rivoluzionario addirittura.

Met, la rivoluzione

La banca dati del Metropolitan Museum of Art non è stata solo rinnovata, in linea con il resto del sito, ma anche significativamente arricchita: no, la rivoluzione non è questa.

Visualizzazione delle opere: fotografia a sinistra, titolo e dettagli a destra

Immagine a sinistra, titolo, autore e dettagli tecnici a destra: la visualizzazione resta organizzata come prima

Diversi menù permettono di visualizzare simultanemante gli ulteriori dettagli sulle opere, provenienza e bibliografia, un miglioramento apprezzabile rispetto a quando, prima, ognuna di queste sezioni era antagonista alle altre e non era possibile vederle aperte tutte allo stesso tempo.

Un’altra sezione mostra le parole chiave associate all’opera, e permette di avviare una nuova ricerca che rende conto di un contesto più ampio.

Sotto l’immagine vengono mostrate le altre fotografie disponibili (o video, se ve ne sono) e, al piano inferiore, sempre per esplorare un orizzonte più vasto. No, la rivoluzione non è questa.

Ulteriori dettagli sull'opera visualizzata

Sezioni dedicate ai dettagli

Parole chiave dell'opera

Per esplorare il contesto

Altre fotografie, video

Se l’immagine proposta non vi soddisfa, potete esplorare queste. Il video, per quanto ho potuto vedere è lo stesso per ogni opera, e non viene riprodotto: probabilmente è un’introduzione l’ho visto altrove, si tratta della presentazione dell’ultima mostra di arti grafiche organizzata dal Met, Infinite Jest. Col tempo forse la sezione verrà ulteriormente arricchita.

Immagini di opere associate ed altri contenuti

Altre proposte di esplorazione.

Una volta esplorati i contenuti della pagina, se è l’immagine dell’opera quello che più vi interessa, potete vederla a pieno schermo ed ingrandirla.

Vista a pieno schermo

Un’opera a pieno schermo, ingrandita. In basso a destra…

Se vi interessa abbastanza, a questo punto potete pure scaricare l’immagine. È questa la rivoluzione.

Il menù attivato dal tasto in basso a destra

In basso a destra un tasto permette di accedere all’immagine, al di fuori di javascript, e di scaricarla.

Perché sarebbe una rivoluzione? Perché è la prima volta che un museo mette liberamente a disposizione, tramite il suo sito internet, la propria collezione fotografica in alta risoluzione (le immagini che ho scaricato, tutte jpg, oscillano tra i 150 ed i 300 punti per pollice). Certo, il British Museum offre da tempo un servizio analogo, eventualmente anch’esso gratuito, ma pone delle limitazioni, per quanto assolutamente tollerabili: bisogna avere un conto, fornire delle generalità, prendere impegno quanto all’uso dell’immagine e, infine, non si possono scaricare più di cento immagini al mese.

Il Met, invece, non chiede nulla: si preme, si scarica e basta: la semplificazione (che vale anche per il gestore del servizio) è significativa.

Non è però perché nessun impegno esplicitamente sottoscritto che non è il caso di prendere conoscenza delle condizioni d’uso del servizio. Sorprendenti anch’esse.

Se, infatti, il museo afferma innanzi tutto i suoi diritti su tutti i contenuti del sito (punto 1), subito dopo (punto 2) dichiara:

The Materials are made available for limited non-commercial, educational, and personal use only, or for fair use as defined in the United States copyright laws.> Users may download these files for their own use, subject to any additional terms or restrictions which may be applicable to the individual file or program.> Users must, however, cite the author and source of the Materials as they would material from any printed work, and the citations should include the URL “www.metmuseum.org.”

Il che significa che la risposta è Yes a entrambe queste due domande:

May I put images or text from www.metmuseum.org on a file server at my school or museum? May I put images or text from www.metmuseum.org on my personal website?

Le risposte prevedono però delle condizioni (innanzi tutto citare la fonte e non alterare le immagini), e vi invito a controllarle personalmente, se vi interessano, ed ugualmente, teniate presente che restano delle limitazioni quanto alle opere ancora coperte da diritti (artisti in vita o con eredi ancora in grado di fare valere dei diritti).

Confrontando le immagini che metteva prima a disposizione il Met con quelle di adesso ci si può rendere conto dell’immenso balzo in avanti che è stato fatto. Che sia per studiare la cuffia che porta un personaggio ritratto da Bronzino o le opere di Giuseppe Cesari1, adesso il sito del Metropolitan è un ottimo strumento.

Fotografie da metmuseum.org, prima ed oggi

A destra le caratteristiche dell’immagine che forniva prima il Met, a sinistra quella scaricata grazie al nuovo sito.

E per concludere, un secondo confronto, tra le scelte operate da Europeana e dall’OPAC SBN di cui parlavamo e quelle del Metropolitan Museum of Art: volendo condividere l’immagine, si hanno molte possibilità, così tante che non si può dire che il servizio distorca la concorrenza nel settore, diversamente da quello che appunto, abbiamo visto, succedeva altrove.

Condividere un'immagine da metmuseum.org

Condividere un’immagine: da notare, la barra di scorrimento sulla destra.

Insomma, il servizio è così bello e così importante che io gli perdono volentieri se ogni tanto capita che non funzioni, cosa che mi sembra si verifichi quando si effettua una ricerca a partire dalla sezione Collections.

metmuseum.org talvolta non funziona


  1. Con una ricerca semplice di Giuseppe Cesari, si troverà anche un quadro attribuito a Bernardino Cesari, molto simile ad un dipinto attribuito al fratello maggiore e conservato in una collezione privata: dell’utilità di avere un archivio. ↩